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Intervista a Gus G.


di Lorenzo Cavalca
[interview – english version]

Gus G. dei Firewind

Gus G. leader Firewind (e chitarrista di Ozzy Osbourne)

Il 24 settembre Gus G., funambolico chitarrista e braccio destro di Ozzy Osbourne, suona con la sua band, I Firewind, al Borderline di Pisa (di spalla si esibirà il gruppo svedese Wolf). L’artista greco si è sottoposto di buon grado alle domande de LaKinzica, rivelando una disponibilità e gentilezza soprendenti per un musicista famoso e abituato a suonare in arene e platee gremite da migliaia di persone. Innanzitutto benvenuto nella città della Torre, Gus è la prima volta che ti trovi a suonare in Toscana o in Italia in generale?  Che cosa ti aspetti dal pubblico “nostrano” e qual è la formazione dei Firewind per i concerti nel Vecchio Continente?

«In Italia ho fatto concerti a Milano, Roma, Treviso e in altre località ma è la prima volta che suono a Pisa e che i Firewind fanno visita alla vostra città. Sono molto curioso e non vedo l’ora di salire sul palco del Borderline. Per questo tour abbiamo Mats al microfono. Apollo (Papathanasio il cantante “ufficiale” dei Firewind, NDR) ha dei problemi familiari di cui occuparsi, purtroppo non è riuscito a risolverli prima di questo giro di date per le quali verrà sostituito appunto da Mats. Alle “pelli” c’è per il momento un session-man, Jo Nunez (batterista dei Nightarage) che ci accompagnerà per il tour europeo e per quello negli Stati Uniti (gli altri membri dei Firewind sono Petros Christodoylidis al basso e Bob Katsionis chitarra ritmica e tastiere, NDR).»

So che hai iniziato a suonare la chitarra da giovanissimo e che poi a 18 anni ti sei trasferito negli USA per frequentare la Berklee College of Music, la scuola di musica più rinomata negli USA. Come è nata la tua passione per la musica e che ricordi hai di quei “vecchi tempi”?

«Ricordo perfettamente il giorno in cui ho deciso di diventare un chitarrista. La ragione principale era che mi piaceva tantissimo “Frampton Comes Alive”, un disco che mio padre aveva a casa. Quando ho sentito Frampton utilizzare il talkbox (strumento che consente di modificare il suono di uno strumento attraverso i movimenti della bocca, NDR) ne sono rimasto talmente ammaliato che da allora ho deciso che un giorno avrei voluto suonare come lui. Ho dei bei ricordi dei tempi della scuola di Berklee (i compagni, le lezioni, le sessioni di pratica), ma poi l’ho abbandonata, come ho fatto peraltro con la scuola superiore. Tutto quello che desideravo era suonare la chitarra ventiquattro ore al giorno e sette giorni alle settimana. Peraltro questo è quello che sto facendo tuttora ah ah ah….»

I Firewind sono la band che hai fondato per mostrare le tue abilità chitarristiche. Dall’album “Forged by Fire” i Firewind sono però diventati un gruppo vero e la tua priorità numero uno. È per questo motivo che la band ha subito vari cambi di formazione? Quali dei sei album realizzati dalla band è secondo te quello più rappresentativo dello stile musicale del gruppo?

«Onestamente credo che i nostri ultimi tre album siano tutti rappresentativi del nostro stile. Anche il nostro secondo full-lenght (“Burning Earth”) contiene dei “classici” per i quali siamo conosciuti e che suoniano ancora oggi durante i concerti. Credo comunque che ci siano buone canzoni in tutti gli album che abbiamo pubblicato. Hai ragione sostenendo che siamo diventati una vera band nel 2006 con “Allegiance”, ma non credo che sia questo il motivo degli avvicendamenti nella formazione. Spesso abbiamo dovuto sostituire alcuni membri del gruppo per un periodo temporaneo o definitivamente: si tratta di una cosa comune che capita a tutte le band che compiono lunghi tour. Fare concerti per molti mesi consecutivi è stressante e può provocare problemi “domestici” di diversa natura. Così talvolta capita che qualcuno del gruppo debba tornare a casa per risolverli, che sia sostituito mentre si occupa delle sue questioni e che torni sul palco quando ha sbrigato tutti i suoi impegni.»

I Dream Evil e i Nightrage sono le band più conosciute (prima del tuo ingresso nella band di Ozzy Osbourne) con le quali hai inciso e collaborato. Che ricordi hai del tempo passato con entrambi i gruppi?

«È stato fantastico. I Dream Evil sono stati la mia prima vera band, quella con cui mi sono fatto le ossa. Ho fatto con loro i primi tour, quelli durante i quali ci spostavamo a bordo di bus più o meno scassati, con loro ho partecipato ai primi grandi festival e ho suonato in Giappone. È stata un’esperienza davvero formativa. Ho ricordi divertenti anche del tempo speso con i Nightrage, specialmente dei primi tempi quando aiutavo Marios (Iliopoulos chitarrista dei Nightrage, NDR) a formare la band e a trovare un’etichetta in Svezia: eravamo solo io e lui, non avevamo un soldo, morivamo di fame e registravamo le canzoni nel mio registratore a 8 piste. Che tempi!»

L’ultimo album dei Firewind è “Days of Defiance pubblicato nel 2010, un disco ricco di tracce “solide” e potenti caratterizzato da un approccio “heavy” di tipo classico. Avete già iniziato a scrivere qualcosa per il nuovo album. Ritieni che questo “nuovo lavoro” sarà diverso da quello che la band ha proposto nel passato?

«Sì stiamo già lavorando al successore di “Days of Defiance” che avrà un nuovo sound. Ci stiamo impegnando molto per “uscire” con qualcosa di significativo. Vogliamo fare un album per il quale saremo ricordati: ci saranno canzoni più heavy, meno tastiere e arrangiamenti più avventurosi. Le prime “demo” della tracce sono molto promettenti.»

Suoni “power” con i Firewind, hai suonato un “thrash” scatenato con i NightRage, “death” con gli Arch Enemy e suoni “heavy-rock” con Ozzy. Che genere di musica ti piace suonare maggiormente?

«Beh ti dirò, non catalogo la musica che suono. Per me è tutto heavy-rock. L’unica differenza è la band che si esibisce: ognuna ha il suo suono, il suo stile. Ovviamente adoro tutto il repertorio di Ozzy al quale appartengono alcune delle più importanti tracce entrate nella storia del rock, e sono molto orgoglioso dei “dischi” che ho realizzato con i Firewind.»

Una domanda che ti avranno già fatto innumerevoli volte: come sei riuscito a entrare nella band di Ozzy Osbourne?

«Ho ricevuto un’e-mail dal suo management nella quale mi si chiedeva se ero interessato a fare un’audizione. Ho risposto “certo che sì”. Sono volato a Los Angeles. Ho fatto l’audizione, è andata bene e il resto è storia.»

Ozzy ti ha scelto come il suo nuovo chitarrista nel 2009. Da quel momento sei salito sull’ottovolante e i Firewind hanno ottenuto molta più attenzione. Come ti senti quando vedi che sei sulla copertina di riviste musicali e di chitarra e quando pensi che sei nella band di uno dei più famosi cantanti al mondo, uno che suona davanti a migliaia di persone in ogni concerto?

«Beh è quella che si chiama l’opportunità, non di una, ma di dieci vite! Onestamente stento ancora a convincermi di come sia cambiata la mia vita negli ultimi due anni grazie alla scelta che hanno fatto Ozzy e sua moglie Sharon… Sono loro estremamente grato e felicissimo di condividere il palco con the Prince Of Darkness!»

Quali sono le tue influenze musicali?

«Sono le grandi rock-band degli anni ’70 e ’80: i Black Sabbath, ovviamente, ma anche i Judas Priest, gli UFO, gli Scorpions e gli Iron Maiden. Confesso che il mio gruppo preferito sono i Thin Lizzy. Li ascolto ancora, ogni giorno e sono la mia principale fonte di ispirazione.»

Quali sono i piani futuri di Gus G. e dei Firewind?

«Dunque dopo il tour europeo cominceremo quello statunitense. Poi sarò in Giappone per una serie di “clinic” (esibizioni nelle quali un musicista suona per illustrare la sua tecnica e rispode alle domande del pubblico NDR). Alla fine del tour nel Sol Levante tornerò a casa e cominceremo a incidere il nuovo album dei Firewind. Spero che sarà pubblicato agli inizi del 2012. Ovviamente saremo ancora in giro il prossimo anno e non vedo l’ora di entrare in studio con Ozzy: cominceremo a lavorare al suo prossimo album il prossimo anno. Un saluto a tutti i lettori de LaKinzica!»

Biglietto 24 euro. Prevendite www.boxol.it

Firewind + Wolf (e altri ospiti) – Borderline Pisa 24 settembre (ore 21:00)

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