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La musica di Zamboni


di Lorenzo Cavalca

Massimo Zamboni e Angela Baraldi sul palco

Massimo Zamboni e Angela Baraldi sul palco

Appuntamento da non perdere per gli amanti della Musica (sì quella con la M maiuscola) è il concerto proposto dal Festival Metarock di Pisa per la sera del 5 settembre: sul palco ci sarà infatti Massimo Zamboni, chitarrista, ex-componente dei CCCP e del Consorzio Suonatori Indipendenti, e oggi anche cantautore e cantante (negli ultimi dischi solisti) e scrittore. Zamboni, in compagnia della cantante e attrice Angela Baraldi, proporrà lo spettacolo “Solo una Terapia – Dai CCCP allʼestinzione”, una sorta di carrellata sulle canzoni composte dall’artista dagli inizi punk fino alla produzione musicale più recente. La Kinzica ha incontrato Massimo Zamboni: ecco quello che ci ha raccontato.

Il 5 settembre proporrai al festival Metarock di Pisa lo spettacolo “Solo una Terapia – Dai CCCP allʼestinzione” insieme ad Angela Baraldi. Da dove nasce l’idea di questo show, quali brani eseguirai e quali sono i motivi che ti hanno portato scegliere sul palco la compagnia di Angela?

«Saranno brani che percorrono 30 anni di canzoni scritte e suonate, dai CCCP, come dice il titolo, all’Estinzione, il mio ultimo album solista. Angela è una compagna ideale, la sua voce e la sua presenza coprono tutte queste canzoni alla perfezione, regalando interpretazioni sorprendenti per forza e legittimità

Il titolo “Solo una Terapia – Dai CCCP allʼestinzione” sembra fornire una sorta di riassunto della tua carriera che è comunque ben lontana dalla “estinzione”: hai pubblicato quattro album da “solista”, hai una vivace attività di scrittore come testimoniano “Emilia Parabolica” e “il Mio primo dopoguerra”. Da cosa dipende questa “fecondità” artistica? La sola musica ti stava stretta oppure sentivi la necessità di sperimentare nuovi linguaggi espressivi?

«Beh, la creatività e l’ispirazione sono sempre un mistero, e posso soltanto goderne i frutti, anche faticosi…. Certo la musica è una gabbia stretta, e dispotica, e sento spesso il bisogno di sfuggirle per allargare il campo espressivo. Scrivere è un esercizio solitario, svolto in nome collettivo, mi piace molto e vorrei potere dedicare più tempo alla scrittura.»

Oltre alla carriera solista e alla letteratura hai composto anche colonne sonore. Quanto è diverso comporre per il cinema dallo scrivere canzoni “tradizionali”? Come decidi che un componimento è adatto a un album o a una soundtrack?

«Sono due cose indubbiamente diverse, l’io che si canta e si suona è adatto per le canzoni, mentre le colonne sonore devono tener conto dell’io degli attori, del regista, del film. Poi spesso una colonna sonora diventa canzone successivamente, e viceversa, fortunatamente la musica è un veicolo fluido.»

Il tuo ultimo lavoro discografico risale al 2010, “L’estinzione di un colloquio amoroso”, cinque tracce dirette in cui svisceri e analizzi l’amore. Stai lavorando a qualcosa di nuovo, sai se sarà qualcosa che seguirà le stesse coordinate stilistiche di “Estinzione” o se sarà qualcosa di diverso?

«L’arrivo di Angela ha sbaragliato i miei programmi. Ho già canzoni pronte per un paio di CD, ma non voglio ora proporre musica da solista. Voglio tenere conto di questo nuovo arrivo importante.»

Parte della critica musicale classifica la tua musica come “musica impegnata”. Quanto ti ritrovi in questa definizione e cosa significa fare oggi “musica impegnata”?

«È una definizione di comodo per chi non sa che altro dire, o come far rientrare la musica in cataloghi prestabiliti. Impegnata è davvero un brutto termine. Dovremmo sbarazzarci della critica musicale nella sua maggioranza. Ma chi la ascolta, d’altra parte? Il pubblico è sempre più avanti ed è più saggio. Impegnato si confonde spesso con politico, ma è fonte di fraintendimenti. Mi accontenterei di non scrivere scemenze in musica, o solo per cuori solitari.»

Facciamo un passo indietro nel tempo: nel 1991 “Tabula Rasa Elettrificata” schizzò al numero uno delle classifiche di vendita italiana azzerando sostanzialmente lo status di cult-band dei CSI. Pensi che sia stato questo a modificare l’equilibrio del gruppo e a portarti poi a prendere la decisione di abbandonare la band?

«Beh, questo ha avuto una buona influenza. Non sono traguardi facili “da indossare” per chi non è preparato. In linea generale credo che i CSI dell’ultimo fortunatissimo tour avevano già l’estinzione addosso, e non lo volevano sapere

Quanto c’è nel Massimo Zamboni di oggi dello Zamboni dei CCCP e dello Zamboni del Consorzio Suonatori Indipendenti?

«L’arrivo di Angela mi ha regalato la possibilità di chiudere un cerchio di rientrare in accordo con tutte le canzoni che ho scritto o contribuito a scrivere. C’è tanto di me in ognuna di quelle canzoni e tanto di loro in me. Mi sembra di essere costituito contemporaneamente da passato presente e futuro.»

Mi risulta che sei laureato in lingua inglese ma hai un rapporto conflittuale con la cultura americana. Come si è modificato oggi questo rapporto e qual è oggi la tua relazione con la musica e la letteratura a stelle e strisce?

«Ho una laurea in lingua e letteratura inglese, senza alcun pentimento, anzi! Per reazione e riequilibrio ho però detestato tutto ciò che proveniva dagli USA. Oggi sono più disteso, negli ultimi anni ho anche compiuto un paio di lunghi viaggi negli USA: il rapporto con lo spazio naturale è straordinario. Certo un italiano di oggi non può permettersi di criticare chicchessia, senza vergognarsi… in ogni caso non sono adatto alla cultura americana recente, non mi interessa proprio. Gli USA hanno davvero poco da dire al mondo ora e noi nulla. Altro sono i classici, che adoro.»

Credi che nel futuro ci possa essere la possibilità che tu possa collaborare con gli altri ex-membri dei CSI (De Marco, Magnelli, Maraccolo, Canali)?

«Mi sembra davvero improbabile. Chissà.»

Quali sono le tue influenze musicali, gli artisti che ti hanno “spinto” a imbracciare una chitarra, a comporre e a cantare e ai quali senti di dover qualcosa?

«Tutti i grandi, nessuno escluso, mi hanno regalato un pezzetto di questa voglia: Pink Floyd, Kraftwerk, Popol Vuh, Bob Dylan, Patti Smith, Lou Reed, Neil Young, gli Abba, Frank Zappa… sono troppi davvero per elencarli.»

 

***Aggiornamento dello 05/09/2011****

Lo spettacolo  “Solo una Terapia – Dai CCCP allʼestinzione” con Massimo Zamboni e Angela Baraldi ” e i concerti di Vetrozero, Filarmonica Municipale La Crisi, Hilary Thavis & Gaia Groove sono stati annullati: la data del 5 settembre del Festival Metarock è stata infatti annullata per il maltempo e non sarà recuperata.

Per i rimoborsi delle prevendite contattare i numeri 050/40821 o +39328/9644499.

Massimo Zamboni
www.massimozamboni.it
www.myspace.com/massimozamboni
https://www.facebook.com/pages/Massimo-Zamboni/38738792423

 

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