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Tutti sulla Linea 77


di Lorenzo Cavalca

Linea 77

I Linea 77 al gran completo

Linea 77, la storica band italiana di rock-alternativo, ha scelto la kermesse Filettole in Musica (e in particolare la serata del 24 giugno) per inaugurare il suo più recente tour. Tutta l’estate il gruppo sarà infatti in giro per l’Italia per promuovere “Live 2010”,  l’album “dal vivo” disponibile solo in digitale (è acquistabile tramite iTunes o su http://linea77.bandcamp.com/album/live-2010 e ) che raccoglie il meglio di quest’ultimo anno di tour. Non poteva dunque esserci occasione migliore per scambiare quattro chiacchiere con la band. “Dall’altra parte” risponde Paolo “Chinaski” Pavanello, chitarrista dei Linea 77.

Con il concerto di Filettole iniziate il vostro tour estivo lungo il suolo italico: che aspettative avete per questa serie di date? Avete in cantiere  anche dei concerti all’estero o la partecipazione a qualche festival europeo?
«Le aspettative sono quelle cha abbiamo sempre quando siamo in tour: trasmettere a chi ci viene a sentire e ricevere dal pubblico un’indispensabile carica di energia. Siamo nella fase finale del tour di “dieci” che riguarderà solo l’Italia e si concluderà al termine dell’estate.»

In “Dieci” (o meglio “10”) pubblicato nel 2010, per la prima volta le liriche in italiano costituiscono la maggioranza. È stato un esperimento? Il desiderio di sperimentare qualcosa di diverso o una scelta che definisce la direzione lirica dei Linea 77 per i prossimi anni?
«Direi che non è stata una decisione presa a tavolino. Ogni disco ha una storia a sé e “dieci” è venuto fuori così, con questa caratteristica. Come band non ci interessa uniformarci o autoimporci delle regole del tipo “da adesso in avanti sarà così o faremo in questo modo.” Vedremo che cosa accadrà con il disco nuovo che stiamo cominciando a scrivere».

“10”, come “Horror Vacui”, è stato prodotto da Toby Wright che ha lavorato con mostri sacri come Alice in Chains, Korn e Sevendust. Come vi siete trovati a lavorare con un personaggio del genere e che contributo ha dato alla realizzazione dei due album?
«Lavorare con Toby è stato un vero piacere oltre che un’esperienza altamente formativa. Il suo contributo in studio è stato quello di fungere da “arbitro” e molto spesso da “allenatore” per stimolarci. In entrambi gli album che abbiamo realizzato con lui è riuscito a tirare fuori il meglio da ognuno di noi.»

Toby Wright sarà “dietro la console” anche nel prossimo album? Puoi darci qualche anticipazione sul vostra nuova opera?
«È un po’ presto per dare qualche anticipazione: stiamo cominciando a dare forma a delle idee e non è ancora il momento di discutere dei dettagli, non li conosciamo nemmeno noi. Ad oggi abbiamo dei riff e qualche bozza di testo… non riusciamo a scrivere quando siamo in tour. Aspettiamo di terminare le date per immergerci nella fase di composizione. Certo ci piacerebbe lavorare di nuovo con Toby e anche lui ne sarebbe molto felice. Chi vivrà vedrà!»

Avete una grande ammirazione per i Rage against the Machine (i Linea 77 sono nati come cover-band del gruppo di Tom Morello). Nel 2008 avete condiviso il palco con questa band. Come è stato vedere da vicino i propri idoli, che sensazione e che ricordi avete di questa esperienza?
«Beh che dire, è stato favoloso. Come è immaginabile è stato un’esperienza indimenticabile per l’aspetto emotivo ma abbiamo anche splendidi ricordi sia del nostro concerto sia del loro che abbiamo visto dal palco.»

La vostra proposta è ricca di contaminazioni e avete un’apertura “musicale” molto ampia come testimoniano le collaborazioni con artisti (come Subsonica o Roy Paci) di genere diverso dal vostro. Una di queste ha fatto un po’ discutere: quella con Tiziano Ferro per il brano i Sogni risplendono (presente in Horror Vacui) criticato spesso aprioristicamente anche se, almeno a mio giudizio, è uno dei brani migliori dell’album. Da cosa è stato causato questo polverone?
«C’redo che sia indubbiamente dovuto ai problemi di fruizione e di diffusione che ha la musica rock in Italia. Il pubblico non è così ampio come in altri paesi occidentali e questo determina spesso un atteggiamento di chiusura e intolleranza che va cambiato in fretta se non vogliamo scivolare in un abisso fatto di talent show e poco altro.»

In parte anche per voi vale l’adagio nemo profeta in patria: avete avuto inizialmente più successo all’estero che in Italia (cosa che è accaduta anche ad altre rock-band italiane come Lacuna Coil o Klimt 1918). Con Horror Vacui avete sfondato anche nel Bel Paese dove però gli elogi si sono alternati a critiche come se di band come i Linea 77  ne nascesse una al giorno. Colpa della stampa, del pubblico o di una certa cultura italiana?
«Il problema è che come Paese generiamo un’offerta complessiva di musica che non è all’altezza di altre nazioni. La musica non viene concepita come una possibile fonte di lavoro e occupazione da parte di chi legifera, e si tende a promuovere modelli culturali che purtroppo non aiutano a incrementare, in termini qualitativi e quantitativi, l’offerta musicale italiana. Poi ci sta un alto tasso di esterofilia, ma non me la prenderei col pubblico.»

Come vi siete trovati ad essere sotto contratto con una delle major (la Universal) che in Italia non sono molto abituate ad avere a che fare con i gruppi che propongono un alternative-rock come il vostro? Ci sono delle differenze tra lavorare per la Universal o la Earache la vostra precedente etichetta?
«Non ci sono grandi differenze se non quella che la Universal ha mezzi più consistenti della Earache ma è anche molto più lenta della label inglese. Direi che siamo contenti del rapporto che abbiamo avuto con entrambe.»

Qual è il vostro parere sul movimento rock italico: la sensazione è che molte band siano limitate dalla scarsa disponibilità di luoghi dove proporre musica live e dal supporto inesistente di radio e stampa locali.
«Gli ostacoli sono molto spesso una delle ragioni che determinano il successo: le scene nascono e muoiono troppo rapidamente, sono le persone che fanno la differenza, e in Italia ci sono un sacco di talenti validi. Lamentarsi comunque non serve a nulla, conviene agire.»

Che cosa c’è da attendersi nel futuro dai Linea 77?
«Piacerebbe saperlo anche a noi ;-)»

 

I Linea 77 suonano a Filettole in musica (nella piazza centrale del paese) il 24 giugno. Il concerto è a ingresso gratuito e inizia alle ore 22:00 circa. Presso il festival Filettole in Musica sono stati allestiti anche stand gastronomici aperti dalle ore 18/18:30 in avanti.

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