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Gandhi e i tessitori della pace


Gandhi e i tessitori della pace” è la nuova mostra al Museo di Storia Naturale

Gandhi e i tessitori della pace” è la nuova mostra al Museo di Storia Naturale

Gandhi e i tessitori della pace” è la nuova mostra in programma fino al 22 giugno al Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa. Si tratta di una  rassegna inizialmente è stata allestita dall’Università di Pavia e ora riproposta dall’ataneo pisano, che è incentrata sulla tessitura come simbolo della filosofia morale del Mahatma,

La mostra, che inizialmente è stata allestita dall’Università di Pavia e viene ora riproposta da Pisa, ha carattere storico e si concentra sulla figura di Gandhi e sulla sua visione morale della politica. Alle fotografie d’epoca, che ritraggono Gandhi, si accompagna l’esposizione di manufatti di tre diverse cooperative indiane, ispirate ai valori gandhiani e attente alla sofisticata tradizione dell’alto artigianato indiano.

Secondo la visione del leader del Congresso Nazionale indiano, la filatura e la tessitura a mano del bianco cotone khadi esprimono tre fondamentali concetti: il patriottismo inteso come lotta contro il colonialismo britannico e come emancipazione dell’individuo, la democrazia con l’accesso alla sfera pubblica dei più poveri, e  lo sviluppo nei villaggi. Il rigore della povertà predicato da Gandhi, che ancora ispira quanti praticano la tessitura e la filatura a mano del khadi, non esclude però l’eleganza. La produzione contemporanea, prevalentemente bianca, è varia e raffinata e i tessuti, che usano numerosi motivi, hanno spessori diversi e in alcuni casi si presentano come veli rarefatti di squisita fattura.

La prima cooperativa produce il malkha (seta malmal con khadi), una versione moderna del khadi prodotta principalmente nell’Andhra Pradesh e nel Telengana (regioni tradizionalmente famose per la tessitura della mussola di cotone). La cooperativa Ssahaworks produce il jamdani, un khadi finissimo e rarefatto, cercando di recuperare antiche tradizione della tessitura bengalese nei villaggi vicino a Calcutta. Infine la cooperativa Asalworld della città di Ahmedabad produce una raffinata seta, perlopiù bianca o blu indaco, senza rinnegare i principi non-violenti del Jainismo, religione di appartenenza di questi tessitori.

Per accedere alla mostra pisana “Gandhi e i tessitori della pace” occorre acquistare i biglietti di ingresso al museo

 

Gandhi e i tessitori della pace” – 12 maggio / 22 giugno Museo di Storia Naturale e del territorio Via Roma 79 Calci

Per informazioni
Museo di Storia Naturale e del territorio
Tel. 050/2212990 o 050/2212970
Web www.msn.unipi.it

 

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