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Incontro con Gipi e l’ultimo terrestre


Gipi e Gabriele Spinelli dopo l'incontro al Cinema Arsenale a Pisa

di Elena Di Stefano

Gipi (all’anagrafe Gian Alfonso Pacinotti, classe 1963) è il noto fumettista pisano che ha esordito come regista con il film “L’ultimo terrestre”, prodotto dalla Fandango e cofinanziato da Rai Cinema: la pellicola è stata accolta da un’ovazione di pubblico e critica all’ultima Mostra del Cinema di Venezia e si è aggiudicata due premi (il premio Mimmo Rotella e il premio Pasinetti).

La Kinzica ha partecipato all’incontro organizzato dal Cinema Arsenale che prevedeva oltre alla proiezione del film la presenza di Gipi e degli attori Gabriele Spinelli e Vincenzo Illiano in una sala gremita di spettatori, tra i quali moltissimi giovani. Spinelli, scelto come attore non professionista durante le riprese, è stata una rivelazione: di origine lombarda, vive nella campagna di Pisa e dopo il fortunato esordio ha deciso di dedicarsi al cinema: è già stato scelto per un secondo film. Vincenzo, attore della compagnia pisana “I Sacchi di Sabbia” ha convinto Gipi per il suo originale talento comico (Gipi e I Sacchi di Sabbia hanno creato insieme lo spettacolo “Essedice”, tratto da “S.” di Gipi e un altro attore del gruppo, Gabriele Carli, è la voce di Padre Daniele, l’ospite della trasmissione radiofonica con cui si apre il film NDR).

Il film racconta la storia di un uomo dall’esistenza apparentemente anonima e squallida, che osserva il mondo intorno anziché viverlo: fa il cameriere alla Sala Bingo, spia la vicina di casa (Anna Bellato) che lo attrae ma anziché farsi avanti preferisce cercare una prostituta (Ermanna Montanari, attrice di punta del Teatro delle Albe di Ravenna), va a trovare il padre che vive in campagna (Roberto Herlitzka) e ha un solo amico, un trans (Luca Marinelli, il protagonista del film “La solitudine dei numeri primi”). Sullo sfondo di una quotidianità grigia aleggiano le paure collettive sugli extraterrestri e, quando gli alieni arrivano veramente, la vicenda da grottesca diventa drammatica, come se le creature venute dallo spazio punissero i vizi tragici dell’umanità in terra: l’umanità ritratta è sola, alienata e abbrutita e la riscatta in parte solo l’evoluzione del protagonista che decide di vivere la vita che è piena di dolore ma anche di amore.

Gipi si è sottoposto di buon grado alle domande posta da La Kinzica e da altri ed ecco quello che con una rigorosa onestà intellettuale il regista ha risposto.

Come è nato l’incontro con il produttore, Domenico Procacci e la Fandango?

«Domenico è venuto a casa mia e mi ha proposto di fare un film: non mi è riuscito dire no. L’unica condizione che avevo posto era che non doveva dirmi cosa fare né cosa non fare e ha accettato. È un uomo straordinario. Siamo diventati amici”.

Qual è stato il rapporto con la tua città, Pisa, durante le riprese?

«Non ho voluto identificare il film con la mia città: mi interessava isolare dei personaggi, non avevo interesse a raccontare Pisa. Non ho una grossa relazione con il posto dove vivo. Avevo in mente due cose: non definire nessun luogo perché volevo un luogo qualsiasi e a non riferirmi all’Italia. Anche nei miei  fumetti ho voluto sempre raccontare luoghi che non fossero di nessuno

Nello scelta del cast che regole hai seguito?

«Non volevo che nel film ci fossero volti noti, riconoscibili. La scelta di Gabriele è nata da un’amicizia, avevo totale fiducia in lui. È stato incosciente esordire con un attore non professionista: Gabriele è stato bravissimo, ma io non lo sapevo, anche se lo immaginavo. Ero incoscientemente sicuro. Enzo è un talento comico incredibile e cercavo proprio questo».

Il budget del film a quanto ammontava?

«Un milione e duecentomila euro… per un film è pochissimo”.

Il mese precedente delle riprese è stato particolarmente “duro”? Come lo hai vissuto?

«Lavorando a chiudere il film. È stata una corsa contro il tempo, la post-produzione è stata chiusa due settimane prima di Venezia. Avevamo l’ambizione di presentarlo al Festival (soprattutto per volontà di Domenico), anche se io non avevo capito che cosa questo significasse, come cassa di risonanza per la stampa. Il successo a Venezia non ha influito sugli incassi da botteghino, dove il film è stato schiacciato da “Box Office-Il film dei film” di Ezio Greggio

Quali sono stati i problemi più frequenti che hai incontrato durante le riprese?

«Che finisse il tempo per un’inquadratura: nel cinema pochi soldi vuol dire poco tempo per girare. Il film è stato preparato in sei settimane e girato in altre sei settimane”.

Oltre agli applausi a Venezia, “L’ultimo terrestre” ha ricevuto anche delle critiche? Quali sono quelle che reputi più ingiuste?

«Oltre agli insulti, che era un film sconclusionato, buonista, manicheo, una delle critiche ricorrenti è stata quella di aver speso inutilmente dei soldi. Questo non è mai vero: l’indotto economico e di lavoro legato alla produzione e lavorazione di un film è molto più alto del finanziamento pubblico che il film stesso riceve”.

Come è stato il passaggio da fumettista a regista?

«Il passaggio è stato naturale, fatto con incoscienza e con la voglia di raccontare. Mi sono posto da cineasta, ho scelto una storia che mi piace (ndr tratta dal romanzo a fumetti “Nessuno mi farà del male” di Giacomo Monti) e ho cercato di dirigerla nel modo migliore possibile.»

Da disegnatore, hai fatto uno story board?

«Non ho fatto uno story board prima delle riprese, ne ho fatto soltanto uno, piuttosto abbozzato, quando avevo bisogno di immaginare scene particolarmente difficili. L’ho realizzato di notte, prima delle riprese del giorno dopo

Progetti futuri? Continuerai a disegnare fumetti?

«Io e il disegno abbiamo litigato un anno e mezzo fa e non so se faremo pace. Adesso sto lavorando a un secondo film prodotto dalla Fandango

L’ultimo terrestre sarà distribuito anche all’estero?

«La produzione ci sta lavorando. Per adesso il film è stato preso dal Festival di Tokio e forse sarà distribuito in Francia, dove mi conoscono come fumettista”.

L’ultimo terrestre
di Gian Alfonso Pacinotti (Gipi) con Gabriele Spinelli, Anna Bellato, Roberto Herlitzka, Vincenzo Illiano, ITA 100′ Fandango, Fantascienza.

lunedì 10 ottobre ore 16:30, 18:30, 20:30, 22:30
martedì 11 ottobre ore 18:30

Cinema Arsenale, Vicolo Scaramucci 1, Pisa
Tel. 050/502640
Web: www.arsenalecinema.it www.ultimoterrestre.it

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