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A cielo aperto


La IV edizione di "A cielo aperto" a Villa Pacchiani

La IV edizione di “A cielo aperto” a Villa Pacchiani

Quattro appuntamenti musicali in programma a Villa Pacchiani a Santa Croce sull’Arno: il 3, 10, 17 e 22 luglio sono previsti gli incontri di “A cielo aperto”, un’iniziativa del Comune di Santa Croce sull’Arno, Assessorato alle Politiche ed Istituzioni Culturali, in collaborazione con Pro Loco Santa Croce sull’Arno, con la sponsorizzazione di Cassa di Risparmio di San Miniato e Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato. L’evento, giunto alla sua IV edizione, è una rassegna di musica eseguita con strumenti diversi, spaziando dalla musica barocca alle produzioni internazionali.

I concerti, ad ingresso libero, avranno inizio alle 21.15 e si articoleranno come segue:

3 luglio: Il novecento musicale tra sperimentazione e influssi popolari
Con Stefano Agostini (flauti) e Filippo Burchietti (violoncello)
Musiche di B. Bartòk, G. Cassadò, A. Piazzolla, K. Saariaho, H. Villa-Lobos

10 luglio: Au joly bois
Voci cortesi ensemble vocale: Marco Pellegrini (basso), Massimo Cosmelli (tenore), Sara Bacchelli (alto), Nadia Marino (soprano)
Musiche di J. Arcadelt, F. Azzaiolo, J. Bartlet, J. Bennet, G. Caimo, R. de Lassus, C. de Sermisy, J. Des Pres,  J. Dowland, T. Fabrianese, C. Janequin T. Morley,  L. Marenzio, G. M. Nanino, P. Passereau

17 luglio: Learning Bach, performance con il pubblico, e Playing Bach
Con Francesco Oliveto (direttore) e Martina Bellesi (violoncello)

22 luglio: Armonie artificiose: l’arte della scordatura in area tedesca, dalle origini al XIX secolo
Ensemble Arché Barocca con Luisa di Menna e Agostino Mattioni (violini), Viola Mattioni (violoncello).
Musiche di H. I. F. Biber, J. Pachelbel, G. P. Telemann.

Il Novecento musicale tra sperimentazione influssi popolari è dedicato alla musica del novecento, un secolo musicale complesso e ricco di una molteplicità di esperienze. In particolare i brani proposti si ispirano alle tradizioni folkloriche dei Carpazi e dei Balcani, a partire dai Duetti di Bartok. Il preludio, una fantasia di Cassadò, trova radici nel folklore spagnolo, mentre la musica di Astor Piazzolla è una raffinata rivisitazione del tango spagnolo. Il programma è impreziosito dalla proposta Mirrors, un breve brano dalle sonorità sospese e rarefatte, caratterizzato da una raffinata ricerca timbrica, della finlandese Kaija Saariaho considerata uno dei più significativi compositori dell’attuale scena musicale. Intervengono Stefano Agostini, flautista, perfezionatosi alla Scuola di Conrad Klemm, ha fatto dell’eclettismo la sua principale cifra stilistica, e Filippo Burchietti, primo violoncello con varie orchestre, fra le quali la “Fenice” di Venezia, la RAI diTorino, l’Orchestra Regionale Toscana suonando con direttori quali R. Barshai, F. Bruggen, S. Bychkov, M. W. Chung, G. Gelmetti, C .M. Giulini, G.Kuhn, Z. Metha, R. Muti.

Au jolly bois spazia nel repertorio del rinascimento e tardo-rinascimento italiano, inglese e francese. Memore del connubio fra arte e natura del XV-XVII secolo,  l’Ensemble Voci cortesi (Marco Pellegrini basso, Massimo Cosmelli tenore, Sara Bacchelli alto, Nadia Marino soprano) coglie l’occasione dell’esibizione nella cornice del giardino a Santa Croce sull’Arno per proporre una serie di brani polifonici rinascimentali – madrigali, frottole, villanelle – che richiamano nel testo l’argomento della natura: la flora, la fauna, le stagioni, suoni, colori e sentimenti che nascono dall’osservazione degli elementi naturali.

Learning Bach è la performance condotta da Francesco Oliveto con il coinvolgimento del pubblico, ispirata al principio che la godibilità esteriore (passiva) della musica non può bastare: essa deve diventare un dispositivo ancor più fruibile, fatto proprio, partecipato, usato. Ecco, allora, che il tema principale dell’Arte della Fuga di J.S. Bach serpeggerà tra il pubblico, che sarà chiamato a eseguirlo, a dargli voce, corpo, emotività. L’Arte della Fuga è oggi riconosciuta come una delle opere più complesse mai scritte e una vetta irraggiungibile nella storia della polifonia. La raccolta è costituita da ventiquattro pezzi pensati per un organico strumentale non precisato; l’ultimo brano, tuttavia, è un corale intitolato Wenn wir in hoechsten Noethen (“Quando siamo nel momento del bisogno”) che non ha alcun legame strutturale (il tema non compare mai) o storico con i brani precedenti. Quest’ultimo corale sarebbe stato dettato da Bach, ormai cieco, pochi istanti prima di morire al suo genero Johann Christoph Altnickol. A seguire Playing Bach con l’esecuzione di Martina Bellesi al violoncello del primo contrappunto de L’Arte della Fuga e della V Suite per violoncello solo.

Armonie artificiose: l’arte della scordatura in area tedesca, dalle origini al XIX secolo con Ensemble Arché Barocca (Luisa Di Menna e Agostino Mattioni violini e Viola Mattioni, violoncello) è un piccolo viaggio attraverso il XVII e XVIII secolo per riscoprire l’invenzione del violino e tutto il suo fascino, soprattutto attraverso l’utilizzo che ne fecero alcuni compositori di area tedesca come G. P. Telemann, J. Pachelbel, H. I. F. Biber. 

Ingresso libero.

A cielo aperto – 3, 10, 17 e 22 luglio ore 21.15 – Villa Pacchiani, via Provinciale Francesca Sud, 20, Santa Croce sull’Arno (PI) 

Per informazioni:
Comune di Santa Croce 0571 30642; 0571 389953
e-mail: [email protected] 

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